venerdì 17 novembre 2023

Lettera severa alla presidente della Commissione PETI contro l’archiviazione della petizione N. 2401/2014

 



Pubblico la e-lettera inviatami in data 6 ottobre 2023 dalla presidente della Commissione PETI del Parlamento Europeo, con la quale mi ha comunicato larchiviazione della mia petizione n. 2401/2014 contro la BCE per violazioni statutarie, che hanno prolungato e aggravato la doppia, profonda crisi economica italiana nel quinquennio 2009-2014, e la mia lunga, circonstanziata e severa replica del 28 ottobre 2023.

CAT_LETTER Petition No. 2401/2014

Da:PETI Secretariat<peti-secretariat@europarl.europa.eu>

6/10/2023 11:49

A  vb

Egregio Sig. B,

Trova in allegato una lettera della presidente della commissione riguardante la Sua petizione.

Cordiali saluti

Secretariat of the Committee on Petitions
European Parliament
Directorate-General for Internal Policies of the Union
Directorate for Citizens' Rights and Constitutional Affairs
www.europarl.europa.eu

 

Presidente della commissione per le petizioni

D 202773   05.10.2023                  Bruxelles, MM/ ok [IPOL - COM - PETI D(2023)33819]

Sig. V B

ITALIE

Oggetto: Petizione n. 2401/2014

Egregio Sig. B,

facendo seguito alla mia lettera del 26 ottobre 2015, ho il piacere di informarLa che la commissione per le petizioni ha proseguito l'esame della Sua petizione nella riunione del 21 settembre 2023, tenendo in debita considerazione le informazioni fornite per iscritto dalla Commissione europea e dalla Banca Centrale Europea.

A titolo informativo, accludo una copia del parere della Commissione europea, sotto forma di comunicazione ai membri.

Sulla base di tali pareri, con cui concorda ampiamente, la commissione per le petizioni ha deciso di concludere l'esame della petizione e di archiviarla.

Colgo l'occasione per ringraziarLa per aver esercitato il Suo diritto di petizione.

Distinti saluti,

Dolors Montserrat

Presidente della commissione per le petizioni

Allegato: parere della Commissione europea (CM\1144867IT)

               Lettera Banca Centrale Europea

***

Replica:

Oggetto: Petizione n. 2401/2014. Decisione di archiviazione: travisamento dei fatti e delle prove.

Gentilissima Sig.ra Presidente della Commissione PETI del Parlamento Europeo,

Premessa

La ringrazio molto, ma non posso esimermi dal rilevare che anche la decisione di archiviazione della mia petizione n. 2401/2014 da parte della Commissione PETI, a distanza di 9 anni e dopo avvicendamenti per elezioni europee ed altri motivi dei Membri della medesima Commissione (la Commissione, nella sua prima composizione, con alcuni Membri della quale ho avuto modo di interloquire direttamente, ha respinto due richieste di archiviazione), forse a causa di una non adeguata conoscenza della materia in esame, scarsa conoscenza comune a parecchi docenti universitari, e, purtroppo, del travisamento dei fatti e delle prove, è illogica e inconferente e, di fatto, è l’epilogo di un dialogo tra sordi, e, se è consentito, indicativo di un sorprendente appiattimento di un Organo del Parlamento Europeo, unico Organo eletto direttamente dal popolo europeo, sulla posizione immotivata, errata, autoassolutoria della imputata BCE, la quale, forse senza manco accorgersene, nella sua risposta, offensiva dell’intelligenza di chi legge, alla quale a suo tempo ho replicato puntualmente, misconosce addirittura che gli obiettivi statutari della BCE sono due e non uno soltanto, come è attestato già dal titolo dell’art. 2 Statuto (“Obiettivi”), al plurale; e della corriva Commissione Europea, il cui compito è di esprimere un mero parere non vincolante; è significativo osservare che nel suo sito, da oltre 10 anni, viene spiegato al popolo europeo che la BCE ha il seguente “Ruolo: gestire l’euro, mantenere i prezzi stabili e guidare la politica economica [sic!!!] e monetaria dell’UE” (https://european-union.europa.eu/institutions-law-budget/institutions-and-bodies/search-all-eu-institutions-and-bodies/european-central-bank-ecb_it palesando una vetta di ignoranza delle funzioni della Banca Centrale Europea superiore a quella di milioni di Europei, inclusi economisti famosi europei e non (fra gli altri, Stiglitz, Prodi, Monti) e perfino un Direttore Generale della Banca d’Italia (Salvatore Rossi), i quali, pur ignorando che il mandato statutario della BCE non è unico ma duale-gerarchico (stabilità dei prezzi e, in una determinata congiuntura, attuare la missione dell’Unione Europea stabilita dal fondamentale art. 3 del TUE: il benessere e il progresso sociale del popolo europeo attraverso la crescita economica equilibrata e la piena occupazione, vedi sotto, punto 3), almeno sanno che unica competenza della BCE è la politica monetaria.

Osservato che perfino la comunicazione di archiviazione – che riporta una breve sintesi della petizione e per esteso le osservazioni negative della Commissione Europea e della Banca Centrale Europea - è sbilanciata a sfavore del proponente, ritengo opportuno ribadire partitamente che:

1. La mia petizione non contesta, ovviamente, non lo poteva assolutamente fare, l’indipendenza della BCE dalla Commissione Europea o dagli Stati membri, sancita dai Trattati, ma la sua palese e prolungata violazione del proprio statuto (art. 2-Obiettivi), con gravi conseguenze sul benessere di una buona parte dell’Eurozona.

2. Pertanto, basare l’archiviazione sulla base della motivazione che la BCE è indipendente (mai contestato dalla mia petizione) non soltanto è infondato e irragionevole ma è anche una chiara fallacia logica della giustificazione non pertinente, non sequitur, e questo non è consentito neppure alla Commissione PETI, figuriamoci alla Commissione Europea.

3. È evidentemente pleonastico inserire nei Trattati l’indipendenza degli Stati membri, organi democratici ed eletti da quasi 500 milioni di cittadini europei, dalla BCE, organo tecnico di 25 membri e strumentale alla missione dell’Unione Europea definita nell’art. 3 del TUE, la quale Unione è una confederazione atipica dei medesimi Stati. 

Articolo 3 (ex articolo 2 del TUE)

1. L'Unione si prefigge di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli.

2. L'Unione offre ai suoi cittadini uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne, in cui sia assicurata la libera circolazione delle persone insieme a misure appropriate per quanto concerne i controlli alle frontiere esterne, l'asilo, l'immigrazione, la prevenzione della criminalità e la lotta contro quest'ultima.

3. L'Unione instaura un mercato interno. Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell'Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell'ambiente. Essa promuove il progresso scientifico e tecnologico. […]

4. Pertanto, non era assolutamente consentito alla BCE, come invece ha fatto, per il tramite di una semplice lettera riservata (del 5 agosto 2011, resa pubblica dal Corriere della Sera  http://www.corriere.it/economia/11_settembre_29/trichet_draghi_italiano_405e2be2-ea59-11e0-ae06-4da866778017.shtml), imporre al Governo Italiano (Berlusconi), peraltro a distanza di appena 39 giorni dal varo della PRIMA MANOVRA CORRETTIVA ESTIVA del 2011, Decreto Legge n. 98 del 6 luglio 2011 di ben 82 miliardi cumulati a valere per il quadriennio 2011-14, l’adozione di una SECONDA MANOVRA CORRETTIVA, DL 138 del 13 agosto 2011 di ben 65 miliardi cumulati a valere per il quadriennio 2011-14, con l’anticipo di un anno del pareggio di bilancio, dal 2014 al 2013, al fine di ottenerne come contropartita l’acquisto di titoli pubblici italiani (nell’ambito dell’insufficiente SMP-Securities Markets Programme) per raffreddare lo spread BTP-BUND. Tali due pesantissime MANOVRE si aggiungevano alla PRIMA MANOVRA CORRETTIVA STRAORDINARIA, raccomandata dall’ECOFIN del 30.11.2009 dopo la crisi del debito greco, il DL 78 del 31.05.2010 di 62 miliardi cumulati a valere per il triennio 2012-14. Il totale cumulato delle tre MANOVRE STRAORDINARIE ascende alla cifra mastodontica di ben 209 miliardi a valere per il quadriennio 2011-14. Ma le misure strutturali, cioè permanenti, vigono tuttora. Tuttavia, queste tre MANOVRE pesantissime non furono sufficienti a calmare i mercati megagalattici e il Governo Berlusconi – su pressione di Sarkozy e Merkel, come ha recentemente confermato l’ex presidente francese - dovette cedere il posto in novembre al Governo tecnico Monti. Il quale COMPLETÒ l’opera nella misura di 1/5 (DL 201 del 6.12.2011 di 63 miliardi cumulati a valere per il triennio 2012-14, battezzato pomposamente e infedelmente dal professor Monti “Decreto salva-Italia”), ma poi si è visto attribuire TUTTO, anche i 4/5 (267 miliardi nella legislatura) molto iniqui decisi da Berlusconi: un vero caso di scuola di DISINFORMAZIONE prima nazionale (60 milioni di abitanti) e poi mondiale (inclusi FMI, OCSE e i principali media e premi Nobel di Economia come Paul Krugman), e inclusa l’intera categoria degli economisti, una vera disfatta. Ma anche col Governo Monti lo spread tornò pericolosamente sopra i 500 p.b., fino alla frase risolutiva “whatever it takes” del 26 luglio 2012 del presidente della BCE, Mario Draghi, che stoppò la speculazione finanziaria mondiale – che si prefiggeva la rottura dell’Euro, ed aveva attaccato l’Italia dopo averlo fatto con la Grecia, l’Irlanda, il Portogallo e la Spagna - senza spendere 1€.

5. Segnalo che il presidente Draghi, durante il suo mandato durato 7 anni, non ha mai citato il secondo obiettivo statutario e, in un caso, ha “confessato” che la BCE ha violato il proprio statuto. Lo ha fatto in un’occasione solenne, almeno per il luogo: vale a dire in occasione della sua audizione del 26 marzo 2015 al Parlamento Italiano: 10. Tasso di cambio: a 1h 37’ 35” fa la dichiarazione su obiettivi differenti BCE e FED (“Quindi, nel nostro caso, a raggiungere un certo tasso di inflazione, nel caso degli Stati Uniti a raggiungere un certo tasso di inflazione e di disoccupazione”).

Mario Draghi confessa che la BCE vìola il suo statuto http://vincesko.blogspot.com/2015/04/mario-draghi-confessa-che-la-bce-viola.html

(cfr. nota 358 del primo saggio indicato in calce).

6. Mentre il professor Daniele Ciravegna dell’Università di Torino – da leggere attentamente - conferma la mia accusa: che Sono l’Ue e la Bce a non rispettare i trattati europei http://vincesko.blogspot.com/2015/09/sono-lue-e-la-bce-non-rispettare-i.htmlSulle stesse posizioni, anche il professor Andrea Guazzarotti dell’Università di Parma.

7. Ri-segnalo che la Commissione Europea continua a non essere aggiornata: il riferimento all’art. 2 del TUE, contenuto nell’art. 2-Obiettivi dello Statuto della BCE, è stato sostituito, dopo il Trattato di Lisbona (2009), dall’art. 3 del TUE, nel quale, addirittura, il “livello elevato di occupazione” è stato sostituito da “piena occupazione” (vedi sopra, punto 3), analogamente a quanto previsto dalla mission della FED.

8. Ri-segnalo anche, nell’ambito della DISINFORMAZIONE propalata dalla BCE e dalla Commissione Europea sui doveri statutari della BCE, che nel sito della Commissione Europea è tuttora indicata, per la BCE, una funzione gravemente erronea: “guidare la politica economica [sic!!!] e monetaria dell’UE”. Dunque, quale attendibilità può avere la Commissione sulle funzioni della BCE?

9. Io NON ho presentato la petizione n. 2401/2014 contro le violazioni statutarie della BCE alla Commissione Europea, ma al Parlamento Europeo. Una volta acquisite le loro risposte, io ritengo che la Commissione Europea e la BCE non c’entrino più niente con la mia petizione, né che le loro risposte vadano incluse – peraltro per esteso e con netta evidenza a scapito delle ragioni della petizione, soltanto sintetizzate - nel dispositivo dell’archiviazione. È un doppio standard ingiusto e inaccettabile.

10. La Banca Centrale Europea è indipendente dagli Stati dell’UE, dalla Commissione e dal Consiglio, ma non è un soggetto legibus solutus. Essa, oltre ad avere obblighi d’informazione periodici al Parlamento Europeo, è soggetta alla legge: nel caso di specie, ai Trattati UE e allo Statuto BCE, da essi mutuato, spesso letteralmente. In caso di violazioni, è giudicata dalla Corte di Giustizia Europea (art. 35 Statuto BCE).

11. In fine della mia petizione, ho infatti chiesto: a) la censura politica della BCE da parte del Parlamento Europeo: e b) la denuncia della BCE da parte del Parlamento Europeo alla Corte di Giustizia Europea, che è l’unico Organo sovraordinato giurisdizionalmente alla BCE (cfr. art. 35 Statuto BCE). Che c’entrano, in sede di decisione finale, la Commissione e la BCE? Le loro osservazioni, peraltro manipolatorie delle norme, dei fatti e delle prove, appare una surroga indebita della Commissione PETI.

12. Per provare l'accusa, è sufficiente riconstatare che, senza che siano intervenute modifiche dei Trattati (e dello Statuto BCE, da essi mutuato), la BCE abbia poi implementato soltanto nel marzo 2015, cioè con un ritardo di sei anni rispetto alla FED e alla BoE, dopo oltre tre anni di deflazione, condizione che fa scattare il suo obbligo di adempiere il secondo obiettivo statutario, le misure monetarie espansive (QE), che fino ad allora aveva ritenuto contrarie ai Trattati, chieste nella petizione n. 2401/2014 e da altri.

13. Come teste d’accusa, indico il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.

Leggo abbastanza assiduamente le dichiarazioni del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e perciò non mi risulta che egli abbia partecipato, assieme alla protagonista (in negativo) BCE, a propalare la bufala sull’obiettivo unico della BCE. Anzi, se gli si può addebitare qualcosa è proprio che egli non ha mai fatto chiarezza sugli obiettivi della BCE. Non vorrei apparire presuntuoso, ma glielo chiesi tramite un dirigente di Bankitalia e poi gli feci omaggio del mio saggio.

[5] L’ignoranza dello Statuto della BCE sembra aver fatto un’altra vittima illustre: la Banca d’Italia. Come istituzione, poiché era già successo col suo ex direttore generale (v. appresso). Pubblico la lettera che ho inviato pochi giorni fa alla nostra banca centrale, dopo aver letto un suo documento in cui è stato commesso un errore di citazione del predetto statuto. Errore che mi è servito per sviluppare un esame critico dello statuto, della sua scarsissima conoscenza, alimentata dalla stessa BCE, e delle conseguenze della sua errata interpretazione ed applicazione. Esame che ho concluso con questo invito: Pertanto, sarebbe benvenuta una Vostra analisi critica dell’art. 2 Statuto BCE, fedele alla lettera e allo spirito dello Statuto BCE, derivato dai Trattati, a beneficio soprattutto del tedesco Jens Weidmann e dell’olandese Klaas Knot. Rispettivamente, presidente della banca centrale tedesca e presidente della banca centrale olandese.

Lettera alla Banca d’Italia sulla sua errata citazione dello Statuto BCE https://vincesko.blogspot.com/2019/12/lettera-alla-banca-ditalia-sulla-sua.html

[6] Replica alla risposta della Banca d’Italia sugli obiettivi e i poteri-doveri statutari della BCE https://vincesko.blogspot.com/2020/03/replica-alla-risposta-della-banca.html

Fa eccezione soltanto un suo colloquio del 28.09.2020 con Repubblica, in cui egli ha finalmente precisato che la BCE in questa fase, come la FED, ha due obiettivi, non uno soltanto: la stabilità dei prezzi e la crescita.

Bce: Visco, in questa fase e' come la Fed, ha due obiettivi

(AGI) - Roma, 28 set. - La Bce? In questa fase "e' esattamente come la Fed: il nostro obiettivo e' accrescere la domanda e l'occupazione per ottenere una stabilita' dei prezzi in linea con i nostri obiettivi". Lo dichiara in un colloquio con Repubblica, a margine del Festival Economia di Trento, il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, per il quale si dice sempre che gli Stati Uniti "hanno un obiettivo duale; noi singolo. Ma non e' cosi'. Noi abbiamo un obiettivo primario che e' la stabilita' dei prezzi. Ma poi abbiamo quello, scritto nel Trattato, in base al quale, pur soggetti alla stabilita' dei prezzi, dobbiamo fare di tutto per contribuire agli obiettivi dell'Unione europea". E gli obiettivi, semmai, "sono la piena occupazione con uno stato sociale soddisfacente, e la stabilita' finanziaria". Pertanto, "esattamente come la Fed". Percio' quello di dire che la Fed ha due obiettivi inflazione e occupazione e la Bce uno solo, per Visco "e' un falso dilemma". (AGI)Rm3/Gip.[7]

Che è esattamente ciò che sostengo io dal 2013[8] e, da ultimo, anche in un mio saggio del 2018.[9] Osservo, infatti, che è una fase (di deflazione o troppo bassa inflazione) che dura dal lontano 2013, talché nel novembre 2014 presentai una petizione al Parlamento Europeo contro la BCE per violazione del proprio statuto, che è ancora all’esame della Commissione PETI, dopo due tentativi del segretariato di commissione di archiviarla, a seguito della risposta evasiva, incoerente e insufficiente della BCE, come da me segnalato e motivato alla predetta Commissione,[10] i cui coordinatori decisero di mantenerla all’esame.

Infatti, la BCE di Draghi ha continuato a violare il proprio statuto, derivato dai Trattati, ed ha aspettato altri due anni per dare avvio al QE (marzo 2015), con esattamente 6 anni di ritardo rispetto alla FED e alla BoE, ed ancor più alla BoJ. Nel frattempo, in Italia, c'è stata una doppia, profonda recessione, con conseguenze negative equivalenti a quelle di una guerra. E per salvarsi la coscienza e nascondere le sue responsabilità ha occultato accuratamente il secondo obiettivo statutario (si vedano i miei post sotto), ingannando quasi tutti, inclusi gli esperti e premi Nobel.

[7] Non voglio pensare che nella “conversione a U” del governatore Visco abbia influito il mio invito a fare chiarezza sull’art. 2 dello Statuto BCE, ma ripeto ciò che ho scritto nella mia lettera alla Banca d’Italia, alla quale ha poi fatto seguito la sua risposta deludente. Come fu deludente la risposta della BCE alla mia petizione al Parlamento Europeo contro la BCE.

Pertanto, sarebbe benvenuta una Vostra analisi critica dell’art. 2 Statuto BCE, fedele alla lettera e allo spirito dello Statuto BCE, derivato dai Trattati, a beneficio soprattutto del tedesco Jens Weidmann e dell’olandese Klaas Knot. Rispettivamente, presidente della banca centrale tedesca e presidente della banca centrale olandese.

Per chi è abbonato segnalo il link a Repubblica:

https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/09/27/news/visco_bce_come_la_fed_punta_alla_crescita_e_all_occupazione_-268743908/

Bce: Visco, in questa fase e' come la Fed, ha due obiettivi

lunedì 28 settembre 2020 http://www.regioni.it/ue-esteri/2020/09/28/bce-visco-in-questa-fase-e-come-la-fed-ha-due-obiettivi-619216/ (Link non più attivo).

La resipiscenza tardiva del Governatore Ignazio Visco sugli obiettivi della BCE https://vincesko.blogspot.com/2020/12/la-resipiscenza-tardiva-del-governatore.html

14. Risegnalo che la petizione n. 2401/2014 ha oggi 130 co-firmatari.

Petizione al Parlamento Europeo: la BCE non rispetta il suo statuto https://www.change.org/p/parlamento-europeo-petizione-al-parlamento-europeo-la-bce-non-rispetta-il-suo-statuto

NB: La petizione reca i vari documenti.

15. In conclusione, chiedo formalmente: a) che il testo della presente lettera (che ripete osservazioni già via via formulate in passato) venga inderogabilmente esaminato e confutato puntualmente dalla Commissione PETI; e b) che esso venga riportato/allegato al dispositivo finale, in particolare in caso di conferma dell’archiviazione della petizione.

Distinti saluti,

VB

Post Scriptum:

Per caso, sono diventato uno dei massimi esperti delle vicende della XVI legislatura italiana (2008-13, Governi Berlusconi e Monti) – siamo davvero pochi - e da allora, una vera fatica di Sisifo, contrasto, praticamente da solo, la relativa DISINFORMAZIONE mondiale, sia col mio blog, sia con un centinaio di lettere a migliaia di destinatari importanti, sia con un saggio (autopubblicato in Amazon, di 354 pagine:

LE TRE PIU’ GRANDI BUFALE DEL XXI SECOLO: La responsabilità della Grande Recessione – Berlusconi vs Monti. La Riforma delle pensioni più severa – Sacconi vs Fornero. Le violazioni statutarie della BCE – Draghi vs Yellen. (Con prefazione di Carlo Clericetti e breve commento di Elsa Fornero) https://www.amazon.it/TRE-PIU-GRANDI-BUFALE-SECOLO/dp/B07MS59ZC2

Per chi non ama i libri troppo lunghi, riporto il seguente link ai singoli saggi (cartacei ed ebook), integrati da altri capitoli:

I miei 4 saggi sulle tre BUFALE mondiali “Berlusconi-Monti”, “Sacconi-Fornero” e “Draghi-Yellen”. https://www.amazon.it/Libri-Vincenzo-Battipaglia/s?rh=n%3A411663031%2Cp_27%3AVincenzo+Battipaglia 

Ill.ma Sig.ra Presidente Montserrat, il mio scopo principale è la corretta informazione: se mi comunica l’indirizzo postale della Sua segreteria, Le trasmetto volentieri, direttamente tramite Amazon, qualche copia sia del saggio intero, sia del saggio LE VIOLAZIONI STATUTARIE DELLA BCE.

Napoli, 28 ottobre 2023

 

 

 


sabato 23 settembre 2023

Ricostruzione sintetica delle due BUFALE mondiali Berlusconi-Monti e Sacconi-Fornero

 



Negli ultimi tre mesi sono accaduti tre fatti (la morte di Silvio Berlusconi, l’uscita del libro dell’ex presidente francese Nikolas Sarkozy, con la sua confessione di aver costretto, assieme alla cancelliera tedesca Angela Merkel, Silvio Berlusconi alle dimissioni nel 2011, la morte ieri dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano) perché TUTTI i media - con qualche ovvia differenza tra quelli di destra e gli altri - rinverdissero la vulgata che Silvio Berlusconi fu punito dai mercati finanziari e poi costretto alle dimissioni perché rifiutava di approvare le dolorose riforme chieste dalla BCE con la famosa lettera del 5 agosto 2011, per cui il presidente Napolitano, per tranquillizzare i mercati e salvare l’Italia dal default, in sostanza, ordì un complotto contro Berlusconi e lo indusse alle dimissioni, per sostituirlo con il governo tecnico Monti. Il quale avrebbe fatto quelle dolorose riforme, deciso una terribile stretta fiscale e causato la crisi economica.

Com’è noto ai lettori abituali di questo blog, si tratta di una (tripla) BUFALA, ormai diventata mondiale, che, sulla base dei dati ufficiali, contrasto praticamente da solo da 13 anni.

Una seconda BUFALA mondiale, quasi altrettanto grande nelle dimensioni delle cifre relative (cioè fra i due governi), riguarda le pensioni. Anche in questo caso, quando è arrivato il governo Monti-Fornero, il grosso era già stato fatto dal governo Berlusconi. Ma poi è stato attribuito interamente al governo Monti-Fornero.

Una terza BUFALA mondiale attiene agli obiettivi e ai poteri-doveri statutari della Banca Centrale Europea.

In base alla mia ricerca ultradecennale, ho tratto la convinzione che a conoscere bene i fatti e soprattutto i dati di quel periodo fossimo molto meno di un centinaio di persone su 60 milioni, inclusi gli esperti. A conoscerli, dopo l’invio delle mie lettere “circolari”, forse un migliaio su 8 miliardi nel mondo. Eppure tutti, in primis gli esperti, si sentono in grado di parlarne con cognizione di causa e, “catturati” dalla vulgata, resistono a qualunque prova contraria.

Per rinverdire, a mia volta, la mia opera di CONTROINFORMAZIONE, traendola dal mio saggio sulla XVI legislatura LE TRE PIU’ GRANDI BUFALE DEL XXI SECOLO, Premio saggistica 2021 Istituto Italiano di Cultura di Napoli, riporto la mia personale ricostruzione, basata in grandissima parte su documenti ufficiali, delle due BUFALE mondiali, la seconda dentro la prima, Berlusconi-Monti e Sacconi-Fornero (pensioni) e, incidentalmente, della BCE. 

Ma prima, come rappresentazione icastica della prima BUFALA mondiale, riporto le cifre delle manovre finanziarie varate dai due governi Berlusconi e Monti. Come si può vedere, in un lasso di tempo equivalente (circa un anno e mezzo), l’importo totale di quelle di Berlusconi è il quadruplo di quelle di Monti.

Riepilogo delle Manovre correttive XVI legislatura (valori cumulati)

- Governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld (80,8%)

- Governo Monti-Fornero 63,2 mld (19,2%)

Totale 329,5 mld (100,0%)


***

Ricostruzione sintetica delle due BUFALE mondiali Berlusconi-Monti e Sacconi-Fornero

Dopo la crisi della Grecia, raccomandazione del 30 novembre 2009 dell’Ecofin all’Italia, che dal 2 dicembre successivo viene posta dal Consiglio Europeo sotto procedura di infrazione per disavanzo eccessivo.

In data 31.05.2010, per rispondere alla raccomandazione dell’Ecofin (che aveva dato il termine del 2 giugno 2010) e contrastare il contagio greco ormai esploso, il Governo Berlusconi vara la prima Manovra straordinaria (DL 78 del 31.5.2010, convertito dalla L. 122 del 30.07.2010), di 62 mld cumulati a valere per il triennio 2011-13, probabilmente la più scandalosamente iniqua della storia repubblicana. All’art. 12 è prevista la severa Riforma delle pensioni Sacconi.

Provvedimenti salienti della Riforma Sacconi del 2010 (DL 78/2010, Legge 122 del 2010 http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2010-5-31;78~art12!vig=):

• aumento dell’età di pensionamento mediante la sostituzione della «finestra» fissa Damiano di 4 mesi in media (L. 247/2007) con la «finestra» mobile di 12 mesi per i dipendenti e 18 mesi per gli autonomi, sia per la pensione di vecchiaia (che passa da 65 a 66 anni o 66 anni e 6 mesi), sia per quella di anzianità (che passa da 40 a 41 anni o 41 anni e 6 mesi);

• allungamento da 60 a 65 anni (più ‘finestra’ di 12 mesi), quasi senza gradualità, per le lavoratrici dipendenti pubbliche per equipararle ai dipendenti pubblici maschi;

• modificando il DL 78/2009, art. 22-ter, comma 2, convertito dalla L. 102/2009 (Sacconi), introduzione dell’adeguamento triennale all’aspettativa di vita a decorrere dal 2014, relativamente alle pensioni di vecchiaia, alle «quote» e all’assegno sociale. Finora ci sono stati tre scatti: 3 mesi nel 2013, +4 nel 2016, +5 nel 2019 = 1 anno, dal 1.1.2019, per cui l’età di pensionamento di vecchiaia aumenta da 66 a 67 anni.

Provvedimenti salienti della Riforma Sacconi del 2011 (Legge 15.07.2011, n. 111, e Legge 14.09.2011, n. 148 https://tuttoprevidenza.it/wp-content/uploads/2014/03/Numero-30-settembre-2011.pdf:

anticipo al 2013 dell’adeguamento all’aspettativa di vita (DL 98);

• posticipo ulteriore di 3 mesi per il pensionamento di anzianità (la ‘finestra’ di attesa passa da 41 anni a 41 e 3 mesi per i dipendenti e da 41 anni e 6 mesi a 41 anni e 9 mesi per gli autonomi), (DL 98);

• estensione al comparto della scuola e dell’università della «finestra» di 12 mesi e rinvio del pagamento della buonuscita (DL 138).

Raffaele Bonanni (CISL) e Luigi Angeletti (UIL) collaborano con i ministri Tremonti e Sacconi e la presidentessa di Confindustria Emma Marcegaglia alla stesura della Manovra primaverile, in particolare in materia previdenziale, che vede – pare - 4 versioni man mano peggiorative (il 30 maggio sera, sul sito del Tesoro, la “finestra” mobile era prevista di 6 mesi).
http://www.repubblica.it/economia/2010/09/04/news/tremonti_l_emergenza_finita_patto_con_l_opposizione_per_l_economia-6747603/

In data 12.06.2010, manifestazione della CGIL contro la Manovra del 31.5.
http://www.flcgil.it/pagine-web/scioperi-e-manifestazioni/contro-la-manovra-economica-del-governo-manifestazione-nazionale-il-12-giugno-2010-a-roma.flc

In data 25.06.2010, sciopero generale della CGIL contro la Manovra del 31.5 (CISL e UIL non scioperano). http://www.flcgil.it/notizie/news/2010/giugno/manovra_economica_cgil_25_giugno_sciopero_generale

In data 18.10.2010, Angela Merkel e Nicolas Sarkozy si incontrano nella piccola cittadina balneare francese di Deauville. Questo incontro è commentato dal Governatore Ignazio Visco nel corso della sua lunga audizione del 19.12.2017 alla Commissione banche. https://www.radioradicale.it/scheda/528725/commissione-parlamentare-di-inchiesta-sul-sistema-bancario-e-finanziario

L’attacco al debito sovrano italiano (che seguiva a quelli alla Grecia, all’Irlanda, al Portogallo e alla Spagna) comincia nella primavera 2011 e si accentua nell’estate successiva, con una prima impennata del differenziale BTP-Bund, poco dopo la comunicazione del 26 luglio - improvvisa, parziale e di fatto manipolatoria del mercato - della vendita al 30.06.2011 di sette miliardi di titoli di Stato italiani da parte della Deutsche Bank, degli otto che possedeva l’1.01.2011; ma già in luglio risaliti da uno a tre miliardi, dato che invece fu tenuto nascosto.

In data 6.5.2011, sciopero generale della CGIL contro la politica economica del Governo Berlusconi (CISL e UIL non scioperano). http://www.rsusiaemic.org/archivio/6_5_2011.pdf
http://m.flcgil.it/attualita/sindacato/6-maggio-sciopero-generale-l-occasione-da-non-perdere.flc

In data 6.07.2011, anticipando a luglio la Manovra di bilancio triennale per far fronte alle tensioni dei mercati finanziari e su richiesta dell’UE, il Governo Berlusconi vara la prima Manovra estiva (DL 98 del 6.07.2011, convertito dalla L. 111 del 15.07.2011), di 82 mld cumulati a valere per il quadriennio 2011-14). L’art. 18 reca la modifica della Riforma Sacconi: accelerazione dell’allineamento delle donne del settore privato e anticipo al 2013 della decorrenza dell’adeguamento alla speranza di vita.

Crisi: Spread Italia vola a 330 punti dopo aste Btp 29 luglio 2011.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2011/07/28/visualizza_new.html_761113654.html

In data 5.08.2011, la BCE invia al Governo Berlusconi (e a quello Zapatero, il quale però la chiude in un cassetto e non ne informa nessuno) una lettera, con delle prescrizioni precise, tra le quali l’anticipo del pareggio di bilancio dal 2014 al 2013 e il completamento della severa Riforma Sacconi: revisione delle pensioni di anzianità (che include le “quote”) e accelerazione dell’allineamento delle donne del settore privato a tutti gli altri.

In data 13.08.2011, in risposta alla lettera della BCE, il Governo Berlusconi vara la seconda Manovra estiva (DL 138 del 13.08.2011, convertito dalla L. 148 del 14.09.2011), di 65 miliardi cumulati dal 2011 al 2014, come contropartita degli acquisti di titoli di Stato italiani nell’ambito del Securities Markets Programme (SMP) per cercare di raffreddare lo spread. Il totale delle tre Manovre è pari a 209 mld cumulati a valere per un quadriennio, ma le misure strutturali, cioè permanenti, valgono tuttora. Tra le misure del DL 138, c’è l’anticipo del pareggio di bilancio dal 2014 al 2013 chiesto dalla BCE. In materia di pensioni, viene estesa la “finestra” mobile di 12 mesi al comparto della scuola e dell’università e rinviato il pagamento della buonuscita.

Il 22.08.2011, cioè nove giorni dopo l’approvazione della seconda Manovra estiva, la BCE inizia gli acquisti di titoli di Stato italiani sul mercato secondario, che ammonteranno complessivamente, fino al febbraio 2012, a un valore nominale di 218 mld, di cui 102,8 mld dell’Italia.

In data 6.9.2011, sciopero generale della CGIL contro la politica economica del Governo Berlusconi (CISL e UIL non scioperano).
http://www.flcgil.it/attualita/il-6-settembre-sciopero-generale-un-altra-manovra-economica-e-possibile.flc

Si registra il declassamento del debito pubblico dell’Italia da parte prima di Standard & Poor’s il 20 settembre e, pochi giorni dopo, di Moody’s il 4 ottobre e di Fitch il 7 ottobre.

Al Consiglio Europeo del 23 ottobre 2011 a Bruxelles, sorrisini irridenti in pubblico di Merkel e Sarkozy all’indirizzo di Berlusconi.

In data 26 ottobre 2011, ultimo giorno del Consiglio Europeo, prima lettera del Governo italiano all’UE, redatta sotto la supervisione del ministro della P.A., Renato Brunetta (Tremonti era in rotta con Berlusconi, col quale si scambiava accuse di pazzia). Nella lettera c’è il grave errore dell’età di pensionamento di vecchiaia a 67 anni entro il 2026 (che invece valeva soltanto per le donne del settore privato), anziché il 2021.

In data 4.11.2011, il Commissario UE Olli Rehn invia al ministro dell’Economia Giulio Tremonti, dando per la risposta il termine dell’11 novembre, la richiesta di 39 chiarimenti sulla lettera del 26.10.2011.

In data 9 novembre 2011, lo spread BTP-Bund raggiunge il picco di 574 punti base.

In data 10.11.2011, io invio una lettera al Commissario Olli Rehn, che aveva chiesto un’altra Manovra e, forse ingannato dall’errore 2026, ulteriori misure sulle pensioni, tra l’altro invitandolo a distinguere tra le pensioni di vecchiaia, ormai benchmark in UE a 67 anni nel 2021, e le pensioni di anzianità, disallineate rispetto alla media UE.

In data 11.11.2011 (?), risposta del Governo Berlusconi alla richiesta di 39 chiarimenti, nella quale viene corretto l’errore sulle pensioni ed evidenziato che l’Italia raggiungerà l’età di pensionamento a 67 anni prima della Germania e molto prima della Francia.

In data 12.11.2011, invio una segnalazione ai media e ad alcuni parlamentari circa l’errore del 2026 in luogo del 2021, a partire dall’ANSA (ore 20:36), alla quale chiedo di emettere un comunicato.

In data 16.11.2011, il Governo Berlusconi IV si dimette e viene sostituito dal Governo Monti.

In data 22.11.2011, pubblico la notizia del grave errore sulle pensioni nel blog di Lavinia Rivara su Repubblica, elencando i numerosi destinatari.

In data 6.12.2011, il Governo d’emergenza Monti vara la sua prima Manovra (DL 201, convertito dalla L. 214 del 22.12.2011), battezzata pomposamente e infedelmente «salva-Italia», di 63 mld cumulati a valere per il triennio 2012-14; nelle entrate ci sono i 23,7 mld annui dell’IMU (anticipazione e aggravamento dell’IMU, istituita dal Governo Berlusconi con il D.lgs. n. 23 del 14.03.2011, e sua reintroduzione per la prima casa, pari a 4 mld), i quali coprono gran parte del fabbisogno (i 32 mld «lordi» per il 2012 includono 10 mld «restituiti» in sussidi, essenzialmente sgravi IRAP, e incentivi, ACE-Aiuti alla crescita economica); all’art. 24 è contemplata la Riforma delle pensioni Fornero, le cui principali misure sono:

• metodo contributivo esteso pro-rata a quelli che erano precedentemente esclusi dalla riforma Dini del 1995 (cioè coloro che nel 1995 avevano già almeno 18 anni di contributi versati), a decorrere dall’1.1.2012 [è la misura della Riforma Fornero meno incisiva e più sopravvalutata, v. la Relazione tecnica della legge];

• aumento di un anno delle pensioni di anzianità, ridenominate «anticipate», limitatamente agli uomini (da 41 anni e 3 mesi a 42 anni e 3 mesi);

abolizione delle cosiddette «quote» (somma di età anagrafica e anzianità contributiva);

• accelerazione graduale entro il 2018 dell’età di pensionamento di vecchiaia delle lavoratrici del settore privato da 60 anni a 65 (più «finestra» mobile di 12 mesi Sacconi-Damiano), per allinearle a tutti gli altri;

• estensione dell’adeguamento all’aspettativa di vita alle pensioni anticipate e modifica della sua periodicità da triennale a biennale, dopo quello del 2019 [cioè dal 2022]; ciò è solo un’estensione della misura decisa da Sacconi, ma quasi tutti (nel mondo) attribuiscono l’adeguamento interamente a Fornero, alimentando la BUFALA;

• riduzione da 18 mesi a 12 della «finestra» mobile per i lavoratori autonomi (equiparandoli, dunque, a tutti gli altri).

NB: La Riforma Fornero ha opportunamente eliminato la «finestra» mobile di 12 mesi sostituendola con un allungamento corrispondente dell’età base ed equiparando i lavoratori autonomi ai lavoratori dipendenti, ma l’allungamento (già recato dalla Riforma Sacconi) è solo formale. Ed è stato fatto in tre commi diversi (5, eliminazione ‘finestra’, e 6, aumento età base pensione vecchiaia, o 10, anticipata) e senza avvertire del legame. Ciò ha ingannato tutti e alimentato la BUFALA mondiale.

Nel 2012, di fronte alla riduzione delle pensioni del 35% rispetto all’anno precedente, tutti i mass media decantano gli effetti portentosi della Riforma Sacconi. Questo è un esempio:

Il Sole 24 ore Crollano le nuove pensioni. Nei primi nove mesi il 35,5% in meno (e la riforma Fornero non c'entra) di An. C. - 21 ottobre 2012

In data 6.7.2012, il Governo Monti vara la seconda Manovra correttiva (DL 95, convertito dalla L. 135 del 7.08.2012), di 20.326 milioni di spese e 19.680 di entrate, con un impatto sul fabbisogno di appena 646 mln. Il totale cumulato delle due Manovre è pari a 63 mld, vale a dire (63 mld contro 209) meno di 1/3 del Governo Berlusconi in uno stesso lasso di tempo (circa un anno e mezzo); rispetto al totale della legislatura (330 mld cumulati), appena il 19% contro l’81% del Governo Berlusconi. Ma tutti attribuiscono erroneamente la recessione a Monti, che in più è stato molto più equo di Berlusconi (v. IMU, patrimonialina sui depositi, leggera TTF, modifica dell’iniqua clausola di salvaguardia tremontiana).

Nel luglio 2012, nonostante Mario Monti e la Riforma Fornero, lo spread torna pericolosamente sopra i 500 punti base. Il 26 luglio, Mario Draghi fa la famosa dichiarazione del «whatever it takes» e, senza spendere un solo Euro, fa scendere lo spread a rotta di collo.

Dal 2014 (circa), tutti i mass media, dimentichi di ciò che avevano scritto un paio di anni prima sugli effetti portentosi della Riforma Sacconi, coadiuvati da noti esperti di previdenza (Giuliano Cazzola, Oscar Giannino, Tito Boeri, Pietro Garibaldi, Pietro Ichino, Alberto Brambilla), e dalla stessa Elsa Fornero, che, per varie ragioni, è uno dei principali responsabili della vulgata sulla sua riforma, cominciano ad alimentare la BUFALA sulla Riforma Fornero, che prima inganna 60 milioni di Italiani, inclusi gli esperti, e poi diventa mondiale. Almeno due dei noti esperti citati alimentano la BUFALA scientemente e lo fanno tuttora. Ma decidano loro se è malafede o ignoranza.

Questo ne è un esempio (del medesimo Sole 24 Ore):

Cosa prevede la Riforma Fornero
di Ma.l.C.  20 gennaio 2015
Aumento dell’età pensionistica
Contestualmente la riforma Fornero ha innalzato l'età pensionistica di uomini e donne, stabilendo i requisiti per la “pensione di vecchiaia” (in base all’età anagrafica): minimo 20 anni di contribuzione e 66 anni di età per donne del pubblico impiego e uomini (Pa e privati), 62 anni per donne del settore privato (poi 66 anni e 3 mesi nel 2018), 63 anni e 6 mesi per donne lavoratrici autonome (che diventeranno gradualmente 66 anni e 3 mesi nel 2018).

Essi continuano tuttora, nonostante le mie decine di lettere «circolari».

Ad essi si aggiungono Maurizio Sacconi e Cesare Damiano. I quali, tra l’altro, in data 14.7.2017, quando erano presidenti, rispettivamente, delle Commissioni Lavoro del Senato e della Camera, arrivano a convocare una conferenza stampa in una sala del Parlamento e distribuiscono un manifesto nel quale attribuiscono l’adeguamento alla speranza di vita a Fornero (http://www.cesaredamiano.org/2017/07/14/appello-a-parlamento-e-governo-sulleta-pensionabile/). Ma poi, verbalmente, Sacconi ammette spontaneamente di essere stato lui a introdurlo (http://www.repubblica.it/economia/2017/07/11/news/pensioni_damiano_e_sacconi_contro_gli_adeguamenti_automatici_serve_gradualita_-170550410/).

Due parlamentari e per giunta presidenti di Commissione parlamentare (Sacconi e Damiano) che, di concerto, mentono volutamente a un gruppo di giornalisti che hanno convocato in una sala del Parlamento, allo scopo di propalare una loro notizia scritta falsa contro una persona (Elsa Fornero, ex ministra) oggetto di insulti e minacce da anni, provocate in gran parte dalle decisioni da essi medesimi (Sacconi e Damiano) prese in passato. E forniscono essi stessi la prova testimoniale della falsità del documento, da essi distribuito in una sala del Parlamento, cioè – come recita il dizionario Treccani - «dell’organo rappresentativo per eccellenza», a dei giornalisti, sedicenti cani da guardia contro l’illegalità. Dovrebbe scoppiare uno scandalo. Ed invece, come avviene da otto anni in questo stranissimo caso della Riforma delle pensioni Fornero (e delle Manovre finanziarie di Monti), neppure questa volta succede nulla.

In conclusione gli esodati. Scrive in merito ad essi la professoressa Elsa Fornero nel suo libro già citato, evidenziando la carenza dei dati (non era infatti prevista la comunicazione a Roma di tutti gli accordi di prepensionamento):

«Le recriminazioni riguardarono principalmente l’assenza di un periodo di transizione, il che esasperò la questione degli “esodati”, nata essenzialmente per la mancanza di dati attendibili (come fu chiaro, purtroppo, a riforma approvata) ma cresciuta a dismisura anche per effetto di una cinica strumentalizzazione politica.»

Il numero degli esodati fu prima sottostimato (la prima salvaguardia riguardò 65.000 persone, cioè prudenzialmente 15 mila in più dei 50 mila stimati inizialmente dalla burocrazia, cfr. la relazione tecnica della L. 214/2011) e poi sovrastimato dalla stessa burocrazia di RGS e INPS, che, nell’arco di 6 anni e su 8 salvaguardie, «ridetermina il numero massimo degli esodati a 153.389 soggetti», contro una stima rettificata di 389.200, cioè a meno della metà della nuova stima.

Inoltre, la questione esodati fu aggravata dalle precedenti norme Sacconi; ed ampliata dall’allargamento delle maglie dei criteri per essere classificato esodato.

Infine, anche la Riforma Sacconi ha avuto i suoi esodati, almeno diecimila persone (cfr. il DL 78/2010, L. 122/2010, art. 12, comma 6), ma sono stati anch’essi imputati alla Riforma Fornero. A questi si potrebbero aggiungere migliaia di pensionandi inattivi, ma non esclusi dall’applicazione delle nuove norme Sacconi.

I numeri, dunque, danno ragione alla ex ministra Fornero sulla sua accusa al Centrodestra di avere orchestrato una «cinica strumentalizzazione politica». Se, infatti, dal totale di 153.000 sottraiamo i 10.000 di Sacconi e i 65.000 della previsione iniziale (per la quale era stata prevista la copertura finanziaria), residuano non le centinaia di migliaia di cui tutti cianciano, ma appena 78.000 unità di esodati «forneriani» classificati tali con griglie larghe, non subito sanabili. Davvero poca cosa, considerato lo scandalo montato ad arte dal Centrodestra, proporzionale alla sua lunghissima coda di paglia, che perdura dopo otto anni e forse resterà nei secoli a venire, appetto al silenzio assordante (o quasi) che è seguito alle decine di migliaia di esodati «sacconiani».

 

Post collegato:

LA RIFORMA DELLE PENSIONI FORNERO È UNA BUFALA MONDIALE
https://vincesko.blogspot.com/2021/10/la-riforma-delle-pensioni-fornero-e-una.html

 

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Per chi non ama i libri troppo lunghi, riporto il seguente link ai singoli saggi (cartacei ed ebook), integrati da altri capitoli:

I miei 4 saggi sulle tre BUFALE mondiali “Berlusconi-Monti”, “Sacconi-Fornero” e “Draghi-Yellen”.
https://www.amazon.it/Libri-Vincenzo-Battipaglia/s?rh=n%3A411663031%2Cp_27%3AVincenzo+Battipaglia