giovedì 10 novembre 2016

Lettera alla Professoressa Elsa Fornero su pensioni e manovre correttive



Pubblico la lettera che ho inviato alla professoressa Elsa Fornero, lo scorso 3 novembre, a seguito della sua intervista al quotidiano on-line LINKIESTA, nella quale ha decantato, come ha l’abitudine di fare da 5 anni, gli effetti severi ma quasi taumaturgici sui conti previdenziali della sua riforma delle pensioni. Volevo farlo da parecchio tempo, ma francamente avevo soprasseduto perché, alle tantissime critiche e spesso vere e proprie maledizioni, condite talvolta con qualche minaccia, che le sono piovute addosso in tutti questi anni per averla varata, non volevo aggiungere il dispiacere di metterla di fronte alla constatazione che era, in parte, analogamente al Prof. Mario Monti per il risanamento dei conti pubblici,[1] una millantatrice. Ad oggi, non ho ricevuto nessuna risposta.
[1] Il Prof. Mario Monti, il millantatore (4/12/2012)


Pensioni e manovre correttive
Da:
v
03 nov 2016 - 16:30       
A:
<elsa.fornero@unito.it> 
CC:
<redazione@linkiesta.it>

Gentile Professoressa Fornero,
In riferimento all’intervista da Lei rilasciata ad Alessandro Franzi “Elsa Fornero: «Ora Renzi non ricominci a caricare i giovani di debiti»”, del 2 novembre 2016, che ho appena letto su LINKIESTA (http://www.linkiesta.it/it/article/2016/11/02/elsa-fornero-ora-renzi-non-ricominci-a-caricare-i-giovani-di-debiti/32254/), mi permetto di osservare (lo volevo fare da parecchio tempo), scusandomi in anticipo della necessaria lunghezza:

PENSIONI
Sacconi (e Dini), non Fornero.
Mi spiace rilevare, anche per Sua responsabilità, una DISINFORMAZIONE (io lo scrivo sempre in maiuscolo) generale sulla legislazione pensionistica e sulla falsificazione e sopravvalutazione degli effetti della riforma delle pensioni Fornero.
Dal 1992, le riforme delle pensioni sono state 8 (Amato, 1992; Dini, 1995; Prodi, 1997; Berlusconi/Maroni, 2004; Prodi/Damiano, 2007; Berlusconi/Sacconi, 2010; Berlusconi/Sacconi, 2011; Monti-Fornero, 2011).
L’allungamento (eccessivo) dell’età di pensionamento è stato deciso molto più dalla riforma Sacconi (DL 78/2010, art. 12, + integrazioni con DL 98/2011 e DL 138/2011) – il cui autore, infatti, da bravo furbacchione, fa lo gnorri – che dalla riforma Fornero (DL 201/2011, art. 24):
– sia portando l’età di pensionamento per vecchiaia, senza gradualità, a 66 anni per tutti i lavoratori dipendenti e a 66 anni e 6 mesi per tutti i lavoratori autonomi, tranne le lavoratrici dipendenti del settore privato, per le quali ha poi provveduto la riforma Fornero nel 2011, ma gradualmente entro il 2021;
– sia introducendo – sempre Sacconi e non Fornero – l’adeguamento triennale all’aspettativa di vita (che dopo il 2019, in forza della riforma Fornero, diverrà biennale), che ha portato finora l’età di pensionamento di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi e la porterà a 67 nel 2020.
Anche il sistema contributivo l’ha introdotto la riforma Dini nel 1995, non la riforma Fornero nel 2011; questa ha solo incluso, col calcolo pro rata dal 1.1.2012, coloro che erano esclusi dalla legge Dini, che all’epoca avevano già 18 anni di contributi, quindi nel 2012 TUTTI relativamente anziani, equiparando così i giovani e tutti gli altri.
Come scrive da anni l'on. Cesare Damiano, attuale presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, da ultimo una settimana fa, i risparmi pensionistici dal 2012 al 2050 sono ascrivibili alle riforme varate dal 2004 ed ammonteranno a varie centinaia di mld (io però aggiungerei la riforma Dini del 1995): “le riforme, dal 2004 ad oggi, come ha certificato il Governo lo scorso aprile, produrranno un risparmio previdenziale di 900 miliardi di euro nel periodo 2004-2050” http://www.cesaredamiano.org/2016/10/28/inps-damiano-boeri-irrituale-da-cifre-personali-o-ufficiali/.
A riprova della DISINFORMAZIONE generale sulle pensioni, che include espertoni, sindacati, tutti i media e perfino l’INPS, oltre alla coraggiosa millantatrice Fornero, allego (ivi le prove documentali):
Lettera ai media, al Governo, al PD e ai sindacati: le pensioni e Carlo Cottarelli
Vedi anche, infine, la modifica/integrazione, aggiungendo il cap. 4, alla voce di Wikipedia “Riforma delle pensioni Fornero”, da me elaborata (versione completa, in parte censurata - vedi cronologia - da un volontario-amministratore ignorante e strampalato di Wikipedia, Ignis Delavega: ce ne sono diversi, che stanno lì anche da 10 anni, si sono in un certo senso impadroniti di Wikipedia e, applicando ottusamente e con 2 pesi e 2 misure le regole, mantengono basso - come riteneva Umberto Eco -  il livello qualitativo e di affidabilità di Wikipedia italiana, segnatamente di Economia, incluse le pensioni; vedi anche la mia modifica/integrazione della voce “Banca centrale europea”, aggiungendo il cap. 8 e 100 note, anch’essa integralmente cancellata, che mi permetto di suggerirLe di leggere attentamente, così forse cambierà leggermente il Suo giudizio positivo sul presidente Draghi (scorrere la lunga pagina fino all'indice e cliccare sul cap. 8) 8. Attività della BCE dopo il trattato di Lisbona: analisi critica https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Banca_centrale_europea&diff=83520825&oldid=835061):
Cap. 4 Legislazione pensionistica dal 2010: Riforme Sacconi e Fornero
(scorrere la pagina fino all'indice e cliccare sul cap. 4, oppure continuare a scorrere).
In esso, può trovare le prove, anche di articoli di giornali che ora pare se ne siano completamente dimenticati, sia del fatto che la riduzione immediata e nel breve periodo del numero delle pensioni non è ascrivibile alla Sua riforma ma a quella Sacconi (+ Damiano), sia le prove dei probabili motivi dell’errata attribuzione alla riforma delle pensioni Fornero, da parte di tutti, anche delle misure della riforma Dini e soprattutto della riforma Sacconi.

MANOVRE CORRETTIVE
Berlusconi, non Monti.
Come ho scritto, da ultimo, tre giorni fa al Prof. Giulio Sapelli, dopo la sua intervista a LINKIESTA [1 oppure 2] (è un’opera di Sisifo che faccio da 4 anni), le manovre correttive del governo Berlusconi, in un quasi equivalente lasso di tempo (circa un anno e mezzo), sono state ben il quadruplo di quelle del governo Monti.
Riepilogo delle manovre correttive (importi cumulati da inizio legislatura):
- governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld (80,8%);
- governo Monti 63,2 mld (19,2%);
Totale 329,5 mld (100,0%).
LE CIFRE. Le manovre correttive, dopo la crisi greca, sono state: • 2010, DL 78/2010 di 24,9 mld; • 2011 (a parte la legge di stabilità 2011), due del governo Berlusconi-Tremonti (DL 98/2011 e DL 138/2011, 80+60 mld), (con la scopertura di 15 mld, che Tremonti si riprometteva di coprire, la cosiddetta clausola di salvaguardia, con la delega fiscale, – cosa che ha poi dovuto fare Monti – aumentando l’IVA), e una del governo Monti (DL 201/2011, c.d. decreto salva-Italia), che cifra 32 mld “lordi” (10 sono stati “restituiti” in sussidi e incentivi); • 2012, DL 95/2012 di circa 20 mld.
Quindi in totale esse assommano, rispettivamente: - Governo Berlusconi: 25+80+60 = tot. 165 mld; - Governo Monti: 22+20 = tot. 42 mld. Se si considerano gli effetti cumulati da inizio legislatura (fonte: “Il Sole 24 ore”), sono: - Governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld; - Governo Monti 63,2 mld. Totale 329,5 mld. Cioè, per i sacrifici imposti agli Italiani e gli effetti recessivi Berlusconi batte Monti 4 a 1. Per l'equità e le variabili extra-tecnico-contabili (immagine e scandali), è anche peggio.
(Cfr., per le prove documentali di dettaglio, Il lavoro ‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti  http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2747515.html  oppure (se in avaria)  http://vincesko.blogspot.com/2015/05/il-lavoro-sporco-del-governo-berlusconi.html).
E’ tale la dimensione del rapporto quali-quantitativo tra i governi Berlusconi e Monti (267 mld cumulati contro 63, cioè 4 a 1, 80% contro 20%, anche per l’equità), che è del tutto infondato attribuire a Monti il risanamento dei conti pubblici, gli effetti recessivi, il calo del Pil (-10%), la moria di imprese (quasi il -25% dell'apparato produttivo) ed il calo dell'occupazione, oltre ad alcune centinaia di morti, obliterando completamente Berlusconi, che, Le rammento, ha eseguito quasi tutte le imposizioni di UE e lettera BCE del 5.8.2011, tranne, per l'opposizione di Bossi, l'eliminazione delle pensioni di anzianità (concentrate soprattutto al Nord) e l'adeguamento a TUTTI gli altri delle lavoratrici dipendenti private, a cui poi provvide Lei.
Invece, sicuramente, sia il risanamento dei conti che i dati economici negativi sono in gran parte gli effetti delle mastodontiche manovre correttive molto inique e recessive del governo Berlusconi-Tremonti, fatte in gran parte di misure strutturali ( =permanenti, quindi che valgono tuttora), almeno in un rapporto di 4 a 1 rispetto al governo Monti, e che cominciarono a dispiegare i loro effetti dall’1.1.2011, ben prima che arrivasse Monti.

Cordialmente,
V.

PS: Concordo con Lei sul complotto contro Berlusconi. Qui sotto può trovare qualche utile notazione e una selezione di articoli dell’epoca con le prove dei pessimi rapporti tra Berlusconi e i suoi ministri.
Analisi parziale del complotto contro Berlusconi


Post e articolo collegati:

Lettera al Prof. Mario Deaglio dopo un suo articolo su Tremonti, la sua risposta e la mia replica

Lettera al Prof. Sen. Mario Monti sulle manovre correttive, le pensioni e lo statuto della BCE
http://vincesko.blogspot.com/2017/02/lettera-al-prof-sen-mario-monti-sulle.html  

Elsa Fornero dice finalmente la verità, la sua riforma doveva essere temporanea
http://www.pensioniblog.it/2016/02/19/elsa-fornero-dice-finalmente-la-verita-la-sua-riforma-doveva-essere-temporanea/


Mentre la Prof.ssa Fornero dice la verità, Pensioni blog censura il mio commento che ristabilisce la verità.

Pubblico la lettera che ho inviato alla professoressa Elsa Fornero, lo scorso 3 novembre, a seguito della sua intervista al quotidiano on-line LINKIESTA, nella quale ha decantato, come ha l’abitudine di fare da 5 anni, gli effetti severi ma quasi taumaturgici sui conti previdenziali della sua riforma delle pensioni.
Volevo farlo da parecchio tempo, ma francamente avevo soprasseduto perché, alle tantissime critiche e spesso vere e proprie maledizioni, condite talvolta con qualche minaccia, che le sono piovute addosso in tutti questi anni per averla varata, non volevo aggiungere il dispiacere di metterla di fronte alla constatazione che era, in parte, analogamente al Prof. Mario Monti per il risanamento dei conti pubblici,[1] una millantatrice. Ad oggi, non ho ricevuto nessuna risposta.

Lettera alla Professoressa Elsa Fornero su pensioni e manovre correttivehttp://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2851776.html  oppure  (se in avaria)  


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