Neppure
Adam Smith, il padre del liberismo, si fidava molto degli
economisti come categoria (“Quella setta
di uomini di lettere che si chiamano Economisti”). Ancor meno degli
imprenditori come leader politici, perché
egli considerava gli imprenditori “un
ordine di uomini il cui interesse non è mai esattamente uguale a quello del
pubblico e che, generalmente, ha interesse a ingannare e anche a opprimere il
pubblico, come in effetti ha fatto in numerose occasioni”. Ma, come
dimostrano prima Berlusconi in Italia ed ora Trump negli USA, le vie delle
candidature e dei successi elettorali per milioni di elettori sono
imperscrutabili e portano a conclusioni diverse.
Esagerando ma non molto, sono arrivato
alla conclusione che come contravveleno ai pifferai magici forse vale più il
candore del fanciullo che grida che “Il re è nudo” e smaschera l’imbroglione,
che la sapienza dello studioso che resta vittima dell’imbonitore dotato di
megafoni potentissimi e ammaliatori, come un qualunque uomo della strada o una
qualunque casalinga di Voghera.
Quando, poi, a restare vittima del
predetto imbonitore è l’intera categoria degli economisti, con la loro
generale, per me incomprensibile, vera e propria disfatta sulla conoscenza dei
rispettivi ammontari delle manovre finanziarie correttive varate dal governo
Berlusconi e dal governo Monti, ben il quadruplo
quelle di Berlusconi (267 mld) rispetto a quelle di Monti (63 mld) e molto più inique, ma l'austerità e gli
effetti recessivi sono stati ascritti interamente a Monti (un
fraintendimento analogo è avvenuto per la riforma delle pensioni Monti-Fornero,
molto meno severa della riforma Berlusconi-Sacconi), sorge qualche serio
dubbio sulla loro capacità di sceverare il grano dal loglio, figuriamoci di
amministrare la Cosa pubblica con saggezza e giustizia.
Che io ricordi, i primi, o tra i primi, che dovetti adeguatamente “redarguire” a causa della loro ignoranza circa gli importi delle manovre finanziarie correttive varate dai governi Berlusconi e Monti,
furono due professori di Economia, degli otto invitati, nel 2012, dal
quotidiano Europa a commentare i
programmi di Bersani e Renzi per le elezioni primarie del PD.
Bersani-Renzi, non così
lontani
Emilio Barucci (Politecnico
di Milano) - 5 ottobre 2012
Conta l'agenda Monti
Marco Leonardi (Università Statale di Milano) - 5 ottobre 2012
link sostituito da:
Per
la cronaca, questi gli altri quattro invitati (degli ultimi due, Nannicini e
Raitano, non c’è traccia).
Troppe tasse, dem d’accordo
Filippo Taddei (Johns Hopkins University) - 3
ottobre 2012
Renzi e le tasse, un po' di
dubbi
Alessandro
Santoro
(Università di Milano Bicocca) -
4 ottobre 2012
Politica industriale sì ma
come?
Franco Mosconi (Università di Parma) -
5 ottobre 2012
http://europa.118.aws.dol.it/dettaglio/137583/politica_industriale_s%C3%AC_ma_come
Ma la Renzonomics è compatibile con Vendola?
Ma la Renzonomics è compatibile con Vendola?
Antonio Nicita (Università di Siena) - 5
ottobre 2012
Poi,
tutta una serie. Per alcuni, furono censurati i miei commenti, ad esempio sui
siti di LaVoce.info[1] ed Economia e Politica[2],
mentre Sbilanciamoci, che non aveva neppure la moderazione dei commenti, in occasione della ristrutturazione del suo sito, ha modificato l’URL
ai suoi articoli, tolta la possibilità di commentare e cancellato i commenti “scomodi” (segnatamente quelli
concernenti miei dialoghi con professori sulla BCE). Non è usuale veder raggiungere le vette censorie
de LaVoce.info (determinandomi a
cancellarmi dalla sua newsletter), ma un po’ tutti i professori hanno il vizietto della
censura.
Tra i commenti, spiccano gli ultimi
quattro: Giulio Sapelli, Elsa Fornero, Mario Monti e Francesco Daveri.
Lettera al Prof.
Giulio Sapelli su Monti, le manovre correttive e le pensioni
Lettera alla
Professoressa Elsa Fornero su pensioni e manovre correttive
Lettera al Prof.
Sen. Mario Monti sulle manovre correttive, le pensioni e lo statuto della BCE
Lettera al Prof.
Francesco Daveri su Monti e le manovre correttive della scorsa legislatura, sua
risposta e mia replica
Di Tommaso Nannicini, bocconiano, attualmente Sottosegretario di Stato e
consigliere economico del governo Gentiloni, dopo esserlo stato del governo
Renzi, commentai severamente questi due articoli:
L’Agenda compatibile
Tommaso
Nannicini - 2
ottobre 2012
link sostituito da:
http://www.europa.dol.it/dettaglio/137491/lagenda_compatibile
L’equità per pochi
Tommaso
Nannicini - 27 ottobre 2012
link sostituito da:
http://www.europa.dol.it/dettaglio/138068/lequita_per_pochi
__________________________
Note:
[1]
BILANCIO DEL GOVERNO MONTI
a
cura di La redazione 11.12.2012
Che
cosa ha fatto il Governo Monti in poco più di un anno di esistenza? Che cosa
avrebbe potuto fare di più e meglio? Quanto è rimasto in sospeso? Abbiamo
raccolto le nostre valutazioni in un ebook che proponiamo qui ai lettori in
versione pdf, ebook per iPad e ebook per Kindle.
link sostituito da:
Come
si può notare leggendo l’e-book, anche le due redattrici del testo del capitolo
pensioni attribuiscono erroneamente alla riforma delle pensioni Fornero l’allungamento dell’età
di pensionamento per vecchiaia a 66 anni anche per i lavoratori pubblici e privati e le lavoratrici del settore pubblico,
cui aveva già provveduto la riforma
Sacconi del 2010.
2. Pensione di
vecchiaia ordinaria. Già a partire dal 1° gennaio le categorie di lavoratori e
per le lavoratrici del settore pubblico l’età minima viene elevata a 66 anni,
in luogo di 65 anni. Per le lavoratrici del settore privato l’età sale a 62
anni (invece di 60 anni) per il requisito della vecchiaia, o in alternativa 60
o 61 anni con il sistema delle quote (se gli anni di contributi sono sufficienti).
Il requisito minimo sale a 63 anni + 6 mesi nel 2014, a 65 anni nel 2016, a 66
anni nel 2018. Analoghe modifiche valgono per le lavoratrici autonome. (pag. 13)
Riporto il mio commento censurato (che smentiva quanto
era scritto nel loro documento, v. la presentazione di Tito
Boeri (“Il Governo Monti in un solo anno ha fatto molto di più
degli esecutivi che l’hanno preceduto, governando per intere legislature.”) e a pag. 20 il capitolo “Shock fiscale” di
Francesco Giavazzi, che sciorina anche qui la fesseria mondiale – anche nel senso
che ha avuto purtroppo per i poveri cristi un’eco e applicazione mondiale nell’ambito
delle terapie somministrate dalla famigerata troika – della tesi Alesina-Giavazzi che il moltiplicatore dell’aumento delle tasse è più recessivo del taglio delle spese, cfr. http://keynesblog.com/2013/01/08/il-fondo-monetario-insiste-sullausterita-ci-siamo-sbagliati/):
LE
CIFRE. Le manovre correttive, dopo la crisi greca, sono state: • 2010, DL
78/2010 di 24,9 mld; • 2011 (a parte la legge di stabilità 2011), due del
governo Berlusconi-Tremonti (DL 98/2011 e DL 138/2011, 80+60 mld), ( con la
scopertura di 15 mld, che Tremonti si riprometteva di coprire, la cosiddetta
clausola di salvaguardia, con la delega fiscale, – cosa che ha poi dovuto fare
Monti – aumentando l’IVA), e una del governo Monti (DL 201/2011, c.d. decreto
salva-Italia), che cifra 32 mld “lordi” (10 sono stati “restituiti” in sussidi
e incentivi); • 2012, DL 95/2012 di circa 20 mld. Quindi in totale esse
assommano, rispettivamente: - Governo Berlusconi: 25+80+60 = tot. 165 mld; -
Governo Monti: 22+20 = tot. 42 mld. Se si considerano gli effetti cumulati da inizio
legislatura, sono: - Governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld; - Governo Monti
63,2 mld. Totale 329,5 mld. Cioè (ed è un calcolo che sa fare anche un
bambino), almeno in termini quantitativi, Berlusconi batte Monti 4 a 1. Per
l'equità e le variabili extra-tecnico-contabili, è tutto un altro discorso.
[2] La censura
si è realizzata in due fasi: prima hanno pubblicato il mio primo commento e
censurato la prima versione della mia replica; poi, hanno censurato tutto,
lasciando però la risposta dell’autore dell’articolo.
E’ dalle importazioni che nasce il taglio delle tasse
"e
per la dura compressione della domanda interna indotta dalle politiche di
austerità dei governi Monti e Letta".
Segnalo che le manovre correttive del
governo Berlusconi, in un equivalente lasso di tempo (circa un anno e mezzo),
sono state il quadruplo di quelle Monti (ancor di più di quelle Letta):
Riepilogo
delle manovre correttive (importi cumulati da inizio legislatura):
-
governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld;
-
governo Monti 63,2 mld;
Totale 329,5 mld.
LE
CIFRE. Le manovre correttive, dopo la crisi greca, sono state: • 2010, DL
78/2010 di 24,9 mld; • 2011 (a parte la legge di stabilità 2011), due del
governo Berlusconi-Tremonti (DL 98/2011 e DL 138/2011, 80+60 mld), (con la
scopertura di 15 mld, che Tremonti si riprometteva di coprire, la cosiddetta
clausola di salvaguardia, con la delega fiscale, – cosa che ha poi dovuto fare
Monti – aumentando l’IVA), e una del governo Monti (DL 201/2011, c.d. decreto
salva-Italia), che cifra 32 mld “lordi” (10 sono stati “restituiti” in sussidi
e incentivi); • 2012, DL 95/2012 di circa 20 mld. Quindi in totale esse
assommano, rispettivamente: - Governo Berlusconi: 25+80+60 = tot. 165 mld; -
Governo Monti: 22+20 = tot. 42 mld. Se si considerano gli effetti cumulati da
inizio legislatura (fonte: “Il Sole 24 ore”), sono: - Governo
Berlusconi-Tremonti 266,3 mld; - Governo Monti 63,2 mld. Totale 329,5 mld.
Cioè, per i sacrifici imposti agli Italiani e gli effetti recessivi Berlusconi
batte Monti 4 a 1. Per l'equità e le variabili extra-tecnico-contabili
(immagine e scandali), è anche peggio.
Il lavoro
‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2747515.html oppure (se in avaria)
http://vincesko.blogspot.com/2015/05/il-lavoro-sporco-del-governo-berlusconi.htmll
È curioso che di tutta la mia argomentazione si sia
presa a pretesto una osservazione incidentale sulla politica economica del
governo Monti (e Letta) per dimostrare che il governo Berlusconi ha fatto
peggio. E chi lo nega? Ma l’agire del governo Monti, comprimendo (pro quota
sua) la domanda interna, ha aggravato la crisi, come lui stesso candidamente ha
ammesso in una intervista al Salone del Tessile: “quando leggo titoli che
dicono: Monti ha contribuito alla recessione, io rispondo: Certo” (“il Sole-24
ore”, 21 settembre 2015). Allora di che stiamo parlando? Non Sarebbe più utile
capire perché il governo Renzi, per invertire la tendenza sfruttando il
quantitative easing europeo (era ora!) che spinge le esportazioni ma aggrava le
importazioni, si trovi costretto a rilanciare la propensione al consumo? Almeno
nelle intenzioni, sebbene si sappia che l’inferno è lastricato di buone
intenzioni…
Vincesko
Mi
scuso del ritardo, ma ho letto solo ora. Nessun pretesto (mi permetto di
segnalare amichevolmente che questo termine oggettivamente gratuito è un
piccolo segnale di coda di paglia).
1.
Sono 4 anni che contrasto l’ignoranza quasi generale, anche in ambito
accademico, degli ammontari delle manovre correttive, prima del solo governo
Berlusconi e poi nel confronto Berlusconi vs Monti (discorso analogo vale per
le riforme delle pensioni nel confronto Sacconi vs Fornero: Lei lo sapeva?)
2.
E’ tale la dimensione del rapporto quali-quantitativo tra i governi Berlusconi
e Monti (4 a 1, anche per l’equità), che è almeno“curioso” attribuire a Monti
gli effetti recessivi, obliterando completamente Berlusconi.
3.
Sia Monti che Fornero sono oggettivamente, sulla base dei dati, dei
millantatori (cfr. Il Prof. Mario
Monti, il millantatore http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2764086.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/il-prof-mario-monti-il-millantatore.html),
il primo attribuendosi il “salvataggio” dell’Italia, fin dal nome del primo
decreto (DL 201/2011 Salva-Italia), la seconda tutto il merito-onere della
riforma delle pensioni, beccandosi coraggiosamente tutte le critiche e le
maledizioni (cfr., tra gli altri, Berlusconi-Sacconi-Salvini-Giannino-Cazzola-Cottarelli,
ecc. vs Monti-Fornero http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2832747.html
oppure (se in avaria) http://vincesko.blogspot.com/2015/05/berlusconi-sacconi-salvini-giannino.html
.
4.
Io mi aspetterei questi strafalcioni – e le eventuali, conseguenti reazioni
piccate - solo da tipi disinformati e/o scandalosamente mendaci e affetti da
amnesia interessata come Salvini (sia per le pensioni che per le manovre
correttive, cfr. Lettera all’On. Matteo
Salvini http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2830506.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/lettera-allon-matteo-salvini.html
), non da accademici.
(censurato)
Vincesko
Mi
scuso del ritardo, ma ho letto solo ora. Ho ritenuto opportuno di fare solo
questa segnalazione perché:
1.
Sul resto sono d’accordo.
2.
Sono 4 anni che combatto l’ignoranza quasi generale, anche in ambito
accademico, degli ammontari delle manovre correttive, prima del solo governo
Berlusconi e poi nel confronto Berlusconi vs Monti (discorso analogo vale per
le riforme delle pensioni nel confronto Sacconi vs Fornero).
3.
E’ tale la dimensione del rapporto quantitativo tra i governi Berlusconi e
Monti (267 mld cumulati contro 63, pari a 4 a 1, anche per l’equità), che è
curioso – ma, com’è noto, lo fanno quasi tutti - attribuire a Monti gli effetti
recessivi, obliterando completamente Berlusconi.
4.
Sia Monti che Fornero sono oggettivamente, sulla base dei dati, dei
millantatori (cfr. questo mio post del 2012 Il Prof. Mario Monti, il millantatore http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2764086.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/il-prof-mario-monti-il-millantatore.html),
il primo attribuendosi il “salvataggio” dell’Italia, fin dal nome del primo
decreto (DL 201/2011 Salva-Italia), la seconda tutto il merito-onere della
riforma delle pensioni, prendendosi coraggiosamente tutte le critiche e le
maledizioni (cfr., tra gli altri, Berlusconi-Sacconi-Salvini-Giannino-Cazzola-Cottarelli,
ecc. vs Monti-Fornero http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2832747.html
oppure (se in avaria) http://vincesko.blogspot.com/2015/05/berlusconi-sacconi-salvini-giannino.html.
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