giovedì 2 novembre 2017

Lettera al Sen. Prof. Pietro Ichino su un suo errore di attribuzione di un'importante norma pensionistica



Pubblico la lettera che ho inviato oggi al Sen. Prof. Pietro Ichino, dopo aver letto un articolo della sua ultima newsletter e aver rilevato un suo grave e molto sorprendente errore di attribuzione dell'importante norma pensionistica relativa all’adeguamento triennale dell’età di pensionamento all’aspettativa di vita, di cui tanto si discute in questi giorni, meccanismo che porterà, salvo modifica della legge entro quest'anno, l'età di pensionamento di vecchiaia a 67 anni nel 2019, e poi oltre, che è benchmark in UE28.

Pensioni: notizie false (fake news)
Da  v
02/11/2017  19:10
A  ichino@pietroichino.it   CC andrea.ichino@unibo.it  

Caro Sen. Prof. Pietro Ichino,
Traggo da uno degli articoli della Sua ultima newsletter, intitolato PARADOSSI DI FINE LEGISLATURA – 2 Cesare Damiano, sinistra Pd, e Maurizio Sacconi, rientrato in FI, convergono su di un grande obiettivo bi-partisan: smontare la riforma Fornero delle pensioniEppure qual è la questione sociale considerata più grave e urgente dai presidenti delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato, Damiano e Sacconi? Bloccare urgentemente il meccanismo di adeguamento dell’età del pensionamento alle aspettative di vita degli italiani, che la legge Fornero ha molto opportunamente istituito sei anni fa. http://www.pietroichino.it/?p=4694.
Mi sorprende moltissimo che Lei non sappia, il che è preoccupante, o che faccia finta di non sapere, il che è grave, che l’adeguamento triennale dell’età di pensionamento all’aspettativa (al singolare) di vita è stato introdotto dalla severissima riforma delle pensioni SACCONI, col comma 12bis dell’art. 12 del DL 78 del 31.5.2010, convertito dalla legge 122 del 30.7.2010.
DL 78 del 31.5.2010, convertito dalla legge 122 del 30.7.2010, art. 12, comma 12bis:
(( 12-bis. In attuazione dell'articolo 22-ter, comma 2, del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, concernente l'adeguamento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico agli incrementi della speranza di vita, e tenuto anche conto delle esigenze di coordinamento degli istituti pensionistici e delle relative procedure di adeguamento dei parametri connessi agli andamenti demografici, a decorrere dal 1° gennaio 2015 i requisiti di età e i valori di somma di età anagrafica e di anzianità contributiva di cui alla Tabella B allegata alla legge 23 agosto 2004, n. 243, e successive modificazioni, i requisiti anagrafici di 65 anni e di 60 anni per il conseguimento della pensione di vecchiaia, il requisito anagrafico di cui all'articolo 22-ter, comma 1, del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, e successive modificazioni, il requisito anagrafico di 65 anni di cui all'articolo 1, comma 20, e all'articolo 3, comma 6, della legge 8 agosto 1995, n. 335, e successive modificazioni, devono essere aggiornati a cadenza triennale, salvo quanto indicato al comma 12-ter, con decreto direttoriale del Ministero dell'economia e delle finanze di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, da emanare almeno dodici mesi prima della data di decorrenza di ogni aggiornamento. La mancata emanazione del predetto decreto direttoriale comporta responsabilità erariale. Il predetto aggiornamento e' effettuato sulla base del procedimento di cui al comma 12-ter.
link non più attivo, sostituito da:
Dopo l’adeguamento del 2019, che varrà fino al 2021, la cadenza (a decorrere dal 2022), in forza della riforma Fornero, sarà biennale. Ma questo, in ogni caso, è solo un’accelerazione del meccanismo periodico introdotto da SACCONI nel 2010.
Poiché sto contrastando da 6 (sei) anni la vulgata – diffusa ad arte dalla potentissima propaganda berlusconiana-tremontiana-sacconiana-cazzoliana-leghista, coadiuvata dalla stessa millantatrice professoressa Fornero, che ha fatto quasi 60 milioni di vittime, - che attribuisce alla riforma Fornero anche tutto quello che ha deciso la ben più severa riforma Sacconi, ed ho riscritto recentemente al Governo, a politici, a tutti i media e a un buon numero di docenti universitari (tra cui Lei), fondazioni, siti economici e Istituzioni varie (tra le quali Corte dei Conti, Banca d’Italia e Confindustria), ma è una fatica di Sisifo, mi permetto di chiederLe di voler contribuire a fare chiarezza sulla paternità delle norme pensionistiche, cominciando a pubblicare una nota di rettifica del Suo articolo citato all’inizio.
Per una scorsa e ripassata delle norme e dei dati pensionistici attuali e al 2060, Le reinvio la mia seconda e-mail del 27.10 scorso, che ho travasato nel mio blog, che contiene anche due richieste di modifica della legge compatibili con l’attuale sistema:
Pensioni: notizie false (fake news)
Cordiali saluti,
V.



Post e articolo collegati:

Lettera n. 2 al Sen. Prof. Pietro Ichino in merito alla sua bufala su chi è l’autore dell’adeguamento automatico dell’età di pensionamento


Tre casi di DISINFORMAZIONE generale tra i più macroscopici della storia italiana

Stime della speranza di vita e conseguenze sociali
Giuseppe Costa and Aldo Rosano 2 novembre 2017
Aldo Rosano e Giuseppe Costa dopo avere ricordato le difficoltà che pone la stima della speranza di vita, illustrano i diversi metodi che possono essere utilizzati per efettuare tale stima. Rosano e Costa si occupano poi degli effetti che la speranza di vita ha sulla valutazione della sostenibilità dei sistemi di welfare esaminando criticamente la relazione tra i cambiamenti della struttura demografica del nostro paese, da un lato, e la tendenza della spesa prevista per la previdenza, la sanità e l’assistenza sociale, dall’altro.
https://www.eticaeconomia.it/stime-della-speranza-di-vita-e-conseguenze-sociali/  



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