lunedì 22 gennaio 2018

Lettera ad Andrea Telara di Panorama su un suo articolo con varie fake news sulle pensioni




Pubblico la lettera che ho inviato alcuni giorni fa ad Andrea Telara del settimanale Panorama, con alcune osservazioni critiche su un suo articolo contenente varie notizie false-fake news. Ad oggi, non ho ricevuto nessuna risposta.

Osservazioni al Suo articolo sulle pensioni contenente varie fake news.
Da:  v
18/01/2018  21:26
A:  panorama@mondadori.it,    panoramaweb@mondadori.it  

ALLA C.A. DEL DOTT. ANDREA TELARA
P.C. DIRETTORE, CAPOREDATTORE E CAPOSERVIZIO ECONOMIA E PREVIDENZA

Egr. Dott. Telara,
Mi permetto di osservare che è davvero notevole la quantità di notizie false-fake news che Lei ha messo insieme nel Suo articolo “Pensioni, perché il centrodestra vuole cancellare la Legge Fornero”, ma non si preoccupi molto, è in numerosissima compagnia: di quasi tutti i Suoi colleghi, oltre che di quasi 60 milioni di Italiani, per colpa di voi giornalisti e di famosi esperti di previdenza.[1]
Ne faccio un esame puntuale.

Premessa: Dal 1992, le riforme delle pensioni, considerando un’unica riforma i provvedimenti decisi da Sacconi nel 2009, 2010 e 2011, sono state sette: Amato, 1992; Dini, 1995; Prodi, 1997; Berlusconi/Maroni, 2004; Prodi/Damiano, 2007; Berlusconi/Sacconi, 2010 e 2011; Monti-Fornero, 2011. La riforma delle pensioni Fornero è soltanto la settima e molto meno severa della riforma SACCONI, della quale vengono erroneamente o furbescamente attribuite norme severe alla riforma Fornero, in particolare l’adeguamento automatico all’aspettativa di vita (L. 122/2010, art. 12, comma 12bis), che porterà l’età di pensionamento di vecchiaia a 67 anni nel 2019 e poi via via a 70 e oltre, e l’età di pensionamento anticipato degli uomini a 43 anni e 3 mesi e poi oltre (le donne un anno in meno). Dal 2022, l’adeguamento automatico diverrà biennale in forza della riforma Fornero, ma è solo un’accelerazione del meccanismo deciso dalla riforma SACCONI.

Citazione1: “La rottamazione della Riforma Fornero è da tempo un cavallo di battaglia di Salvini”.
L’On. Salvini è un furbo, un finto smemorato e un ignorante o bugiardo (gliel’ho scritto), motivando sulla base delle norme e dei dati.[2]

Citazione2: “Per dare un segnale all’Europa che chiedeva sacrifici, il governo Monti decise di colpire la voce di spesa che pesava maggiormente nel bilancio dello Stato e che era aggredibile con più facilità: le pensioni”.
Falso, è stata una delle richieste della famigerata lettera del 5.8.2011 della BCE, bussola e programma del Governo di emergenza Monti. Che però si è limitata a chiedere “È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012.”) e impediti dal veto del Ministro Bossi;[3] solo l’eccessivo zelo e soprattutto il pianto della professoressa Fornero, assieme alle millanterie sue e del Prof. Monti, che volevano passare come i salvatori dell’Italia dal default, hanno confuso enormemente le acque. I sacrifici erano già cominciati un anno e mezzo prima, col DL 78 del 31.5.2010, convertito dalla L. 122 del 30.7.2010, di 62 mld cumulati, e poi col DL 98 del 6.7.2011, di 80 mld cumulati, e il DL 138 del 13.8.2011, di 60 mld cumulati. Dei 330 mld cumulati di manovre correttive varate nella scorsa legislatura, l’81%, pari a 267 mld cumulati, fu deciso dal governo Berlusconi e il 19%, pari a 63 mld cumulati, dal governo Monti.[3]

Citazione3: “In particolare, la riforma Fornero innalzò di colpo l’età minima del pensionamento che fino al 2011 era fissata per molti lavoratori attorno a 60-61 anni (purché fossero stati accumulati almeno 35 anni di contributi).
No, da ciò che scrive (anche dopo), Lei ignora che il sistema pensionistico contemplava (e contempla) il pensionamento di vecchiaia e il pensionamento di anzianità, e, nell’ambito di quest’ultimo, le cosiddette “quote” (somma di età anagrafica e anzianità contributiva).
La riforma Fornero (i) ha modificato pochissimo le pensioni di vecchiaia: soltanto l’accelerazione dell’adeguamento a tutti gli altri delle donne del settore privato entro il 2018, chiesto dalla lettera della BCE (SACCONI aveva previsto entro il 2026, 2023 includendo l’adeguamento automatico all’aspettativa di vita, deciso dalla L. 122/2010, art. 12, comma 12bis, riforma SACCONI); tutti gli altri erano stati già regolati dalla riforma SACCONI (L. 122/2010, art. 12), portandone l’età a 66 anni (66 anni e 6 mesi per gli autonomi), mediante la cosiddetta “finestra” (differimento dell’erogazione), (ii) ha solo cambiato la denominazione delle pensioni di anzianità in anticipate, aumentandole di 1 anno solo per gli uomini, e abolito le “quote”.
Citazione4: “Poi è arrivata la Riforma Fornero che ha cambiato improvvisamente le carte in tavola. Innanzitutto, ha abolito le pensioni di anzianità e il sistema delle quote, stabilendo di fatto (seppur in maniera graduale) due sole finestre per ritirarsi dal lavoro. La prima è stata fissata a 66 anni (67 anni dal 2019) per la pensione di anzianità, cioè quel trattamento che matura una volta raggiunta una determinata età anagrafica, indipendentemente dai contributi versati”.
Tranne le “quote” è tutto falso, veda la citazione 3.

Citazione5: “Con l’entrata in vigore della Riforma Fornero, dunque, molti italiani che si aspettavano di raggiungere il pensionamento a 60-61 anni sono stati costretti a rimanere in servizio 5 o 6 anni in più del previsto. Inoltre, l’innalzamento improvviso dei requisiti di pensionamento ha creato un esercito di migliaia di esodati.
Riporto ciò che ho scritto all’on. Salvini:
Esodati
Premesso che anche la riforma SACCONI, da Lei votata, ebbe i suoi esodati (gli eccedenti i 10.000 soggetti in mobilità che venivano esclusi dall’applicazione della nuova riforma e tutti gli altri inattivi a reddito zero, che furono decine o forse centinaia di migliaia, ma a causa del potente apparato (dis)informativo berlusconiano e del centrodestra fecero molto meno rumore), lo stesso problema degli esodati: (i) che fu causato da un'errata stima della burocrazia INPS e RGS; (ii) ed il cui numero, nell’arco di 6 anni e su 8 salvaguardie, ascende a 153.389 soggetti, contro una stima iniziale di 389.200, cioè a meno della metà della stima iniziale; (iii) fu aggravato dalle misure della riforma SACCONI, da Lei votata, in particolare dall’adeguamento automatico, cosa che anche gli stessi esodati ignorano (veda i commenti).
Nella lettera a Salvini, trova il riepilogo della situazione relativa all’età di pensionamento e ai suoi autori, che potrà usare come promemoria.
Spero che in futuro vorrà contribuire all’opera di chiarificazione su chi ha fatto che cosa in materia di pensioni e di manovre correttive.
Cordiali saluti
V.

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Note:

[1] Pensioni, la congiura del silenzio di sette noti esperti di previdenza contro Elsa Fornero

[2] Lettera n. 2 all’On. Matteo Salvini sulle sue notizie false-fake news-bufale sulla riforma delle pensioni Fornero

[3] L'assassinio della verità, chi ha davvero messo le mani nelle tasche degli Italiani e causato la grande recessione


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