sabato 20 gennaio 2018

Lettera a Salvo Intravaia de La Repubblica sulla sua notizia falsa-fake news sulle pensioni




Pubblico la lettera che ho inviato qualche giorno fa a Salvo Intravaia, insegnante e collaboratore di Repubblica, sul suo articolo contenente una notizia falsa-fake news-bufala sulle pensioni. Ad oggi, non ho ricevuto nessuna risposta.

Notizia falsa-fake news sulle pensioni
Da:  v
15/1/2018 23:32
A:  repubblicawww@repubblica.it  

ALLA C.A. DEL PROF. SALVO INTRAVAIA
Egr. Prof. Intravaia,
Traggo con raccapriccio dal Suo articolo “Scuola, boom di pensionamenti: + 26 per cento in 12 mesi. Prof e maestri temono l'innalzamento dell'età di uscita”  http://www.repubblica.it/scuola/2018/01/13/news/scuola_boom_pensionamenti_26_per_cento_in_12_mesi-186413620/: “Per passare la mano "a richiesta" quest'anno occorrevano quasi 43 anni di contribuzione e 66 anni e 7 mesi di età. Tre gli aspetti che, probabilmente, hanno influito su questi dati: l'invecchiamento della categoria, che ha avvicinato i paletti della legge Fornero”.
La Fornero, anche per voi che scrivete di previdenza, è come il prezzemolo, la mettete dappertutto. Mai uno che citi SACCONI. Evidentemente non avete mai letto né la legge Fornero, né, soprattutto, la legge SACCONI.
Constatato che il direttore non fa circolare le mie e-mail p.c. (questa è l’ultima lettera sulle pensioni inviata ad uno dei maggiori disinformatori: Lettera n. 2 all’On. Matteo Salvini sulle sue notizie false-fake news-bufale sulla riforma delle pensioni Fornero
http://vincesko.blogspot.com/2018/01/lettera-n-2-allon-matteo-salvini-sulle.html), mi permetto di informarLa che con i pensionandi della scuola la riforma Fornero non c’entra affatto (che vuol dire per nulla); è tutto ascrivibile alla ben più severa riforma SACCONI (2010 e 2011), vittima dal 2013 di una damnatio memoriae, da parte di quasi 60 milioni di Italiani, per colpa soprattutto della coraggiosa millantatrice piangente professoressa Fornero, del Sen. Maurizio Sacconi, che fa lo gnorri da 6 anni, di noti esperti di previdenza (veda il secondo allegato) e di voi giornalisti, oltre che, a cascata, di ISTAT, EUROSTAT, UPB e INPS.
Per non ripetermi, allego tre miei post (dei vari sul tema), dove trova le prove documentali. Aggiungo soltanto che il settore della scuola fu escluso, in parte (l’equiparazione uomini-donne dell’età di pensionamento, in applicazione della sentenza della CGUE del 2008, fu applicata ovviamente anche nel comparto scuola), dalla applicazione della riforma SACCONI sia dal primo (DL 78/2010, L.122/2010, art. 12 comma 1 lettera c: “c) per il personale del comparto scuola si applicano le disposizioni di cui al comma 9 dell'articolo 59 della legge 27 dicembre 1997, n. 449http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2010-5-31;78~art12!vig=) che dal secondo decreto (DL 98/2011, L.111/2011), ma non dal terzo, emanato dopo la famigerata lettera della BCE del 5.8.2011 (DL 138/2011, L.148/2011 http://tuttoprevidenza.it/wp-content/uploads/2014/03/Numero-30-settembre-2011.pdf).
Spero che in futuro vorrà contribuire a chiarire chi ha deciso che cosa in materia pensionistica.
Cordiali saluti
V.
Allego:
Pensioni: notizie false (fake news)
Pensioni, la congiura del silenzio di sette noti esperti di previdenza contro Elsa Fornero
Pensioni, dopo una mia lettera Repubblica rettifica una notizia falsa che circola sui media da sei anni
In questo documento di 18 pagine ho ricostruito le vicende politico-economiche della scorsa legislatura, dove troverà notizie e nessi forse sorprendenti:  
L'assassinio della verità, chi ha davvero messo le mani nelle tasche degli Italiani e causato la grande recessione
PS: Ho avuto un dialogo con Stefano Scarpetta, direttore Impiego, Lavoro e Affari Sociali dell'OCSE, dopo una sua intervista all'AGI sulla spesa pensionistica italiana. Sicuro di farLe cosa gradita, ché la può tenere come utile promemoria, riporto l'ultima parte della mia replica alla sua risposta (che può trovare anche nella mia lettera a Matteo Salvini):
[...] E che tenga conto in futuro – almeno come conoscenza della normativa pensionistica sottostante - della attuale, seguente situazione relativamente all’età di pensionamento vigente e ai suoi autori.
PENSIONI ANTICIPATE (ex anzianità)
L’età delle pensioni anticipate:
- degli uomini, è aumentata dal 2010 finora di 2 anni e 10 mesi (da 40 anni a 42 anni e 10 mesi) e, di questi, 1 anno e 10 mesi sono ascrivibili alla riforma SACCONI (da 40 a 41 anni + 1 mese se i requisiti maturano nel 2012 o 2 mesi se i requisiti maturano nel 2013 o 3 mesi se i requisiti maturano nel 2014 http://tuttoprevidenza.it/wp-content/uploads/2014/03/Numero-30-settembre-2011.pdf) + 10 mesi a causa dell’adeguamento automatico introdotto da SACCONI col comma 12bis dell’art. 12 della L. 122/2010 http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2010-5-31;78~art12!vig=, e soltanto 1 anno alla riforma Fornero;
- delle donne, è aumentata di 1 anno e 10 mesi, da 40 a 41 anni nel 2010 (SACCONI) + 10 mesi a causa dell’adeguamento automatico introdotto da SACCONI, quindi l'incremento di 1 anno e 10 mesi è interamente dovuto a SACCONI.
Dal 2019:
- l'età di pensionamento degli uomini aumenterà a 43 anni e 3 mesi, e, di questi 3 anni e 3 mesi in più, 2 anni e 3 mesi sono pertinenti a SACCONI e soltanto 1 anno a Fornero [rectius: 1 anno e 3 mesi, o 1 anno e 9 mesi relativamente agli autonomi, sono di Sacconi (di cui 4 mesi in media di Damiano) e 2 anni sono di Fornero o 1 anno e 6 mesi relativamente agli autonomi];
- l'età di pensionamento delle donne aumenterà a 42 anni e 3 mesi, e l’incremento di 2 anni e 3 mesi è interamente dovuto alla riforma SACCONI [rectius: 1 anno e 3 mesi, o 1 anno e 9 mesi relativamente agli autonomi, sono di Sacconi (di cui 4 mesi in media di Damiano) e 1 anno o 6 mesi sono di Fornero].
PENSIONI DI VECCHIAIA
L’età delle pensioni di vecchiaia:
- degli uomini, è aumentata dal 2010 finora di 1 anno e 7 mesi (da 65 a 66 anni e 7 mesi) e questo anno e 7 mesi in più sono dovuti quasi interamente alla riforma SACCONI (4 mesi in media alla riforma Damiano, L.247/07);
- delle donne del settore pubblico, è aumentata di botto di 6 anni e finora da 60 a 66 anni e 7 mesi, e i 6 anni e 7 mesi in più sono ascrivibili quasi interamente alla riforma SACCONI (tranne 4 mesi in media alla riforma Damiano);
- delle donne del settore privato, è aumentata da 60 a 66 anni e 7 mesi, e l’allineamento a tutti gli altri, previsto dalla riforma SACCONI entro il 2026, è stato accelerato dalla riforma Fornero entro il 2018;
- degli uomini e delle donne autonomi, la riforma Fornero ha eliminato il disallineamento di 6 mesi in più rispetto agli altri, che era contemplato dalla riforma SACCONI.
Dal 2019:
- l’età di pensionamento di tutti aumenterà a 67 anni, e questo ulteriore incremento di 5 mesi è dovuto interamente all’adeguamento automatico previsto dalla riforma SACCONI.
Ne consegue, senza ombra di dubbio, (i) che – in barba ai millanta disinformatori che anche in questi giorni impazzano (è proprio il caso di dirlo) su tutti i media italiani - l’età di pensionamento è stata allungata molto più dalla riforma SACCONI che dalla riforma Fornero; (ii) che la professoressa Fornero è una coraggiosa millantatrice e (iii) che quasi 60 milioni di Italiani sono da anni disinformati dagli ignoranti delle norme pensionistiche e ingannati colpevolmente dagli esperti previdenziali bugiardi che ascrivono tutto alla riforma Fornero, obliterando la ben più severa riforma SACCONI.


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